giovedì 4 agosto 2016

Rachele Abrusci alla scoperta della Mongolia Interna e dei suoi paesaggi



Nel settembre del 2014 Rachele Abrusci decide di trasferirsi in Cina per imparare il cinese mandarino: sceglie di frequentare la Beijing Language and Culture University, l’istituto di Pechino riconosciuto a livello mondiale come una delle migliori università per l’istruzione fornita agli studenti stranieri desiderosi di apprendere la lingua. Nel corso del primo anno passato in Cina, Rachele Abrusci ha modo di conoscere in maniera approfondita la capitale ma anche di viaggiare per il Paese, concentrandosi sulla lingua e sulla cultura, tralasciando solo momentaneamente la carriera professionale. Nella primavera del 2015 decide di trascorrere un fine settimana nella Mongolia Interna, regione autonoma della Cina istituita nel 1947. La regione rappresenta il 12% della superficie totale della nazione e nel 2004 contava 24 milioni di abitanti, per la maggior parte composti da cinesi Han e con una considerevole minoranza mongola. La popolazione vive in spazi quasi interamente desertici ed è dedita all’allevamento nomade di ovini e cavalli. Il capoluogo della Mongolia Interna è Hohhot e le lingue ufficiali sono il cinese e il mongolo. Rachele Abrusci, durante il suo soggiorno, ha avuto modo di apprezzare il fascino della regione, caratterizzata dal suo essere ancora selvaggia e poco contaminata dal boom economico che sta vivendo la Cina negli ultimi anni. I paesaggi sono contraddistinti da immense praterie e sterminati deserti: il Resonant Sand Gorge è una zona del Kubuqi, deserto a circa un’ora di auto da Baotou, la città più grande della Mongolia Interna che dista 150 km dal capoluogo Hohhot. Questa parte desertica della Mongolia Interna è conosciuta in lingua cinese come Xiang Sha Wan (响沙湾 in caratteri cinesi) e deve il suo nome “Gola della Sabbia che Canta” all’effetto sonoro prodotto dalle dune durante giornate soleggiate quando la sabbia è secca.